La pace è la strada

IL CATECHISMO CEI “LA VERITA’ VI FARA’ LIBERI”

07/04/2006 23:07



«Abolire la guerra» è il titolo del capitoletto sul problema fondamentale della pace, che tutti vogliono, ma con tante concessioni e perfino esaltazioni del suo contrario. Il nuovo Catechismo degli adulti della CEI segna su questo punto una vera svolta, che non è esagerato dire .


1. Anzitutto esclude la “pena di morte”. Afferma infatti: “Oggi l’accresciuta consapevolezza riguardo alla dignità di ogni uomo, ancorché criminale, induce ad abolire questa pena” (pag. 491).

2. Condanna poi l’aborto, citando il Concilio Vaticano Il (Gaudium et Spes, n. 51): “La vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; l’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli” (p. 491).

3. Viene condannato anche il suicidio: “E’ da considerare un grave disordine il suicidio, che implica il rifiuto del dono di Dio e del compito da lui affidato. Molto spesso però ai suicidi manca la piena responsabilità, a causa dell’angoscia opprimente e del crollo delle energie psichiche. Per questo oggi si concedono spesso anche le esequie religiose” (p. 492).

4. Stesso all’eutanasia: “Disordine delittuoso è anche l’eutanasia, che consiste nella soppressione indolore, direttamente voluta, di una vita giudicata non più degna di essere vissuta, di solito a motivo di qualche malattia dolorosa e inguaribile” (p. 493).

5. Sotto il titolo “Abolire la guerra”, il Catechismo dice: “E’ il mezzo più barbaro e più inefficace per risolvere i conflitti. Il mondo civile dovrebbe bandirla totalmente e sostituirla con il ricorso ad altri mezzi, come la trattativa e l’arbitrato internazionale. Si dovrebbe togliere ai singoli stati il diritto di farsi giustizia da soli con la forza, come già è stato ai provati cittadini e alle comunità intermedie” (p. 493).

6. Indica poi la vera alternativa alla guerra: “Appare urgente promuovere nell’opinione pubblica il ricorso a forme di difesa nonviolenta. Ugualmente meritano sostegno le proposte tendenti a cambiare struttura e formazione dell’esercito per assimilarlo a un corpo di polizia internazionale” (p. 494). E cita il seguente brano del profeta Isaia: “Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in faci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo; non si eserciteranno più nell’arte della guerra” (Is. 2,4).

7. Abbozza pure la , così cara a Giorgio La Pira e a don Dossetti, che è stata recepita nell’articolo 11 della Costituzione, seconda parte. Dice il Catechismo: "La pretesa dei singoli stati sovrani di porsi come vertice della società organizzata sta diventando anacronistica. Si va verso forme di collaborazione sistematica, si moltiplicano le istituzioni internazionali, si auspicano forme di governo sopranazionale con larga autonomia delle entità nazionali” (= principio si sussidiarietà. Pp. 528-529).

AGGIUNGO SOLO UNA CONSIDERAZIONE che oggi mi sembra necessaria: la colpa inaudita di costruire, diffondere e usare armi grandi e piccole. Tutta la chiesa dovrebbe bandirla totalmente e insistentemente. Anche in Italia esistono quasi un centinaio di armi atomiche, di potenza distruttiva dieci volte superiore a quelle di Hiroshima e Nagasaki. E’ realmente messa in gravissimo pericolo la sussistenza stessa dell’umanità sulla faccia della terra. Che aspettiamo?

p. Angelo Cavagna S.C.J.



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