IL G.A.V.C.I. chiede di dare un senso al Servizio Civile Nazionale

In soli due anni, il numero di volontari per il Servizio Civile Nazionale è passato da circa 51.000 unità a circa 32.000 unità, con un calo del 40%. L’inaccettabile ed ingiustificato congelamento dei fondi (33 milioni di euro) già stanziati nell’ultima Finanziaria impedisce di garantire i 39.500 posti previsti per il bando 2008.

 
Questa preoccupante tendenza spinge sempre più gli enti a dover scegliere i giovani con più titoli, i più preparati, quelli che hanno già fatto esperienze importanti, relegando il Servizio Civile ad un’esperienza di elite. Si rende necessario credere ed investire in questa attività per dare un’opportunità a tutti i giovani, anche a quelli meno preparati o meno determinati. Inoltre, sempre più i giovani in Servizio Civile vengono impiegati quasi esclusivamente in attività sociali o di assistenza, trascurando l’obbiettivo principale: dare ai giovani l’opportunità di diventare cittadini attivi, responsabili e solidali. Questo orientamento non fa che aumentare il rischio di tradurre i principi di solidarietà e di difesa della Patria, come enunciati nella Legge 64/2001, in mere attività sostitutive e compensative delle carenze del settore pubblico. Ad incidere negativamente su questo processo concorrono anche i criteri di valutazione dei progetti che, de facto, privilegiano gli enti strutturati a scapito delle associazioni no profit di piccole e medie dimensioni, che non sono in grado di retribuire dei funzionari da impiegare nella stesura dei progetti per il Servizio Civile, i c.d. “progettisti” (in Veneto l’80% dei progetti finanziati nel 2008 riguarda enti pubblici).

Anche il G.A.V.C.I., quindi, si unisce all’appello lanciato dalla Conferenza Nazionale degli Enti per il Servizio Civile – CNESC e chiede al Governo di investire sul Servizio Civile Nazionale portando la quota dell’attuale bando almeno ai 39.500 posti previsti nell’ultima Finanziaria e chiede che si riapra il confronto sul senso e sulle finalità del Servizio Civile.

Il Presidente p. Angelo Cavagna

Bologna, lì 17 giugno 2008