La pace è la strada

Lettera alla rivista Settimana di una volontaria del Gavci

02/10/2015 17:34

Lettera  a “Settimana”

Carissimi,
ho letto nello scritto di “Settimana” la notizia che, per ora, smettete di scrivere nel giornale. Sono una laica dehoniana da più di 40 anni , vi ho conosciuto uno per uno quando siete venuti a Modena e vi siete presentati nelle varie parrocchie Albareto, Saliceto Panaro, SS. Crocefisso, S.Giovanni Evangelista. Io allora aiutavo mio zio prete nella parrocchia S.Caterina.
Ognuno di voi aveva lo stile e la novità di P. Dehon. Ognuno la esprimeva a seconda della propria storia o carattere.
Ho letto le varie lettere che vi mandano i lettori perché tutti abbiamo ricevuto qualcosa in più di cui avevamo bisogno: P. Dehon si è fatto capire attraverso di voi.
Ho letto i vari libri della sua vita, aperta alla comunione con i fratelli, comunione che ci univa nella preghiera e nella concretezza nei progetti di spiritualità e impegno sociale.
Tutti i libri , le notizie di “Settimana” sono entrati nella mia spiritualità ed io, da anni, non riesco mai a dire di no a proposte e richieste di impegni da parte della comunità dehoniana e che provengono da tutte le persone in ricerca di aiuto.
E’ vero ognuno di voi aveva qualcosa in più da approfondire chi nel lavoro, chi nella comunità, chi nella parrocchia, chi nelle riviste dehoniane.
Siamo arrivati alla “misericordia”, non avete lavorato invano in tutti i gruppi e le comunità in cui eravate e siete impegnati.
Dalla proposta della comunità di Modena (Saliceto Panaro) è nato l’impegno nei quartieri e nelle parrocchie sempre con lo stile di p.Dehon che diceva: “spiritualità e concretezza”, “pace e misericordia” ora più  che mai, in un mondo dove prevale la violenza di tutti i generi, cìè bisogno di questi valori.
Per questo approfitto per ringraziare un prete Dehoniano che dato se stesso, il 99 per cento di se stesso per la causa dell’obiezione di coscienza al servizio militare, obiezione alle armi, alle spese militari, ad ogni forma di violenza.
Allora nel 1972 venne approvata la legge sull’obiezione di coscienza al servizio militare. Ad oggi più di 120 giovani fecero questa scelta, coinvolgendo le loro famiglie e la vita della società nel gruppo di volontariato fondato da padre Angelo Cavagna insieme a noi laici.
Nella mia famiglia tre dei miei figli maschi hanno fatto questa scelta, aderendo ai valori della pace e della nonviolenza; tutto questo li ha arricchiti anche nelle loro scelte di vita, così come tutti i giovani che li hanno seguiti e preceduti.
Credo occorra continuare ad essere uniti, fratelli e confratelli, laici e preti, nei valori Dehoniani; questi valori ci tengono uniti, ci rendono attenti l’uno all’altro, ci chiedono di aiutarci e di aiutare chi ha bisogno nella nostra società.
Questo è il progetto di Modena (GAVCI Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia e GVC Gruppo Volontari Crocetta e Laici Dehoniani).
Questo progetto coinvolge la scuola, i circoli anziani, le famiglie; attualmente seguiamo circa 220 bambini e ragazzi di varie nazionalità e culture, tante famiglie di migranti, anziani soli e non. Da alcuni anni lavoriamo anchenel campo dell’alfabetizzazione per gli adulti.
Grazie al vostro vivere la comunità che si è trasmetto anche a tutti noi laici dehoniani.

Modena 30 settembre 2015
Agnese Gozzi

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