La pace è la strada

Notiziario Gavci

25/11/2012 19:09

GAVCI NOTIZIE

n.3 – novembre 2012

 

Modena

 

Lunedi 26 novembre 2012 – ore 20,30 – sede gavci – incontro di formazione sul tema della Pena di Morte.

 

Corsi di italiano per stranieri adulti – lunedi e mercoledi dalle 9,00 alle 11,00 – sede via crocetta 18 – cerchiamo nuovi volontari

 

Mercoledi 13 dicembre 2012 – ore 15,00 – incontro copresc per valutazione formazione generale coordinata e congiunta.

 

Lunedi 17 dicembre 2012 – ore 20,30 – Sede GAVCI via Crocetta 18 – incontro mensile di formazione sul tema : l’abbandono scolastico delle scuole superiori.

 

Bologna

 

Mercoledi 28 novembre 2012 – ore 9,30 – via Finelli 9/a c/o Provincia di Bologna – incontro Copresc – assemblea

 

Mercoledi 19 dicembre 2012 – ore 18,00 – Chiesa di via Nosadella – Preghiera per la pace e per i piccoli.

 

Altre notizie

 

Padre Beppe Pierantoni si trasferisce alla comunità Casa Padre Dehon di Conegliano (TV) tel. 0438-34150 – fax 0438-425420 via Costa Alta 1 – 31015 Conegliano (TV)

 

14, 15 e 16 dicembre 2012 – Ritiro spirituale per i laici dehoniani a Capiago (Como).

 

Danilo Bertani (Gavci MO) ha scritto un libro “il vecchio e il fiume” : ecco la recensione di Avvenire 16/11/2012


 

di SANDRO LAGOMARSINI
Con Seneca e don Milani a scuola di resistenza

P rendete un uomo umiliato dall’insuccesso professionale.
Uno dei tanti che di questi tempi consegnano i libri contabili in tribunale perché il ritardo nei pagamenti, da parte degli enti pubblici, ha prosciugato le loro risorse. Aggiungete l’errore (neppure questo tanto raro) di non aver versato allo Stato il dovuto, per poter invece pagare i dipendenti. Al massimo, a un uomo così si riconosce l’attenuante dell’imperizia. Gli si ingiunge comunque di non prendere più iniziative economiche. Auguratevi che quest’uomo abbia il sostegno! della famiglia, perché in quei frangenti i pensieri che invadono la mente sono neri e disperanti. E, d’altra parte, quale può essere il costo di una ricostruzione umana? Quali strade restano aperte? Da dove ricominciare? Potete trovare le risposte a queste e ad altre domande in un libro curioso e intrigante. (Danilo Bertani, Il vecchio e il fiume. Le due vite di un pescatore edizioni Artestampa, Modena, euro 15).

Il disastro irreparabile di un fallimento colpisce la vita di Danilo Bertani a 54 anni. La condanna ricevuta dal giudice è pesante. Più pesante ancora, nella percezione del condannato, la velata accusa di «ingenuità». È anche per scrollarsi di dosso quel giudizio che Danilo si ritrova alla scuola serale, per completare una istruzione che le circostanze (e la circostanza principale è l’essere nato povero) gli hanno interrotto. L’allievo! Bertani scopre il testo « Della tranquillità dell’anima » di Lucio Anneo Seneca. «Mai – scrive il filosofo antico – ogni possibilità di agire è ostruita a tal punto che non ci sia posto per qualche onesta attività». Lo studio è dunque una giusta risposta al dramma di quel momento. Un insegnante delle 150 ore consiglia poi al nostro allievo di leggere. L’obbedienza non è più una virtù il testo col quale don Milani insegna come resistere agli ordini ingiusti. È una folgorazione.

Da quel momento, il Priore di Barbiana diventa il principale riferimento di un faticoso recupero culturale e umano. Danilo ripercorre tutta la sua vita partendo dalle durezze dell’infanzia. Impara a inquadrare le vicende personali nella storia dell! a sua città, una Modena riscoperta nei libri e negli archivi.

Ma sono storia, se si collegano i fatti con le ragioni e le cause, anche gli avvenimenti recenti del territorio. L’attività della pesca diventa così il filo conduttore di un racconto che ricostruisce la vita del fiume, la varietà delle specie che lo popolano, la comunità che si è formata attorno al piccolo commercio del pesce, fino al delitto dell’inquinamento e alla morte delle acque. Il racconto, per merito della scuola, prende forma scritta. La vita era stata una grande e dura maestra, ma la memoria era sigillata dalla povertà della lingua: ora i ricordi diventano comunicabili e svelano la ricchezza di quella esperienza.

Ma Bertani ci tiene a sottolineare che proprio il Priore di Barbiana gli ha suggerito le motivazioni per una rinascita nella cultura e nella scrittura. Si trovano nella Lettera a una professoress! a: Così abbiamo capito cos’è l’arte. È voler male a qualcuno o a qualche cosa. Ripensarci sopra a lungo. (...) Pian piano vien fuori quello che di vero c’è sotto l’odio. Nasce l’opera d’arte: una mano tesa al nemico perché cambi ». «Quando ho letto queste parole – confessa Bertani – ho pensato che erano state scritte per me». Il sordo risentimento verso i burocrati, responsabili ultimi del fallimento economico, viene trasformato così in spinta creativa. Il risultato è questo libro originale che costituisce anche una lezione di grande valore civile.

 

 

 

 

 

 

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