La pace è la strada

SERVIZIO CIVILE NAZIONALE 2011. PARLANO LE VOLONTARIE IN SERVIZIO DEL GAVCI

27/07/2011 10:38

P.
Partecipo come volontaria al progetto di Servizio Civile proposto dal GAVCI (Gruppo Autonomo Volontariato Civile in Italia) che si svolge presso la struttura del Villaggio del Fanciullo. In particolare collaboro come educatrice nel progetto “Cortili” rivolto ai ragazzi del quartiere S.Vitale di età compresa tra i 11 e 15 anni: le attività svolte comprendono il sostegno scolastico, l’organizzazione di attività ludiche, laboratori e uscite. Inoltre impegno alcune ore presso la segreteria dell’associazione per promuovere la cultura della pace e nonviolenza. Non so dire in tutta sincerità come e perché sono arrivata alla decisione di partecipare al bando del SCN. In realtà le motivazioni e i perché sono tanti. Inizialmente non sapevo chi o cosa mi aspettasse. Chiaramente ho letto il progetto presentato ma nella realtà è tutto completamente diverso da come lo immagini. Mi sono ritrovata a far parte di un gruppo di persone che ce la mettono davvero tutta per dare una possibilità ai ragazzi del quartiere di vivere la loro età nel modo più sereno possibile. Già, i “ragazzi del quartiere”. Solo quando ci sei dentro ti rendi conto di quanto questo posto gli appartenga, è il loro Villaggio e non parlo solo di un luogo di aggregazione, per questi ragazzi è qualcosa di più profondo e di più radicato.
E' un progetto fatto di incontri, di scontri, di relazioni, di fatica, di fallimenti e di successi, di passi avanti e indietro e devi continuamente metterti in discussione. E poi c’è la solita domanda che ti ronza in testa “Lascerò qualcosa di buono?”. Io mi dedico con passione e con un estremo desiderio di lasciare un buon ricordo e spero qualcosa di più, quando concluderò il mio percorso da volontaria del Servizio civile.


F.
L’ente per cui svolgo il Servizio Civile è il G.A.V.C.I., che a Bologna ha sede presso il Villaggio del Fanciullo, dove ha luogo l’attività del progetto “Il Villaggio per i minori nel Quartiere S. Vitale”. Durante l’anno scolastico sono stata coinvolta nell’attività di Doposcuola prevista dal progetto e rivolta prevalentemente a bambini dai 6 ai 14 anni, immigrati e figli di immigrati, che si trovano in gravi difficoltà economiche e sociali. Attraverso la collaborazione di genitori, insegnanti e assistenti sociali, è stato possibile seguire un percorso finalizzato al recupero scolastico, a favorire l’integrazione e a far emergere dai bambini tutte quelle caratteristiche e capacità che altrimenti sarebbero rimaste occultate e inespresse. Le attività educative e formative sono state accompagnate da quelle ricreative, come i laboratori di pittura e di cucina, che hanno permesso ai bambini di esprimere la loro creatività, tornei di biliardino e giochi di gruppo. Dalla fine dell’anno scolastico offro un aiuto quotidiano per lo svolgimento dei compiti assegnati per le vacanze ai bambini che, non potendo contare sull’aiuto dei genitori, in molti casi non competenti nell’uso della lingua italiana, partecipano con motivazione e mostrano riconoscenza. Terminato il tempo dedicato ai compiti, insieme ai ragazzi del progetto “I cortili del Villaggio”, rivolto a minori in età adolescenziale, organizziamo attività ludiche e ricreative, uscite e gite. Mensilmente, dal Presidente dell’ Ente viene organizzato un incontro di formazione specifica, durante il quale a noi volontarie viene data la possibilità di avanzare proposte e scambiare opinioni. L’incontro d’ equipe è invece un’occasione per conoscere più da vicino le problematiche che riguardano i minori a cui è rivolto il progetto e per organizzare eventi. Gli O.L.P. sono figure presenti e competenti, pronte a sciogliere i dubbi e a chiarire ogni incertezza. Sono molto soddisfatta di questi primi mesi da volontaria, perché il contatto diretto con i ragazzi è portatore di energia e di stimoli, e i risultati positivi, ottenuti scolasticamente e umanamente dai ragazzi, forniscono la motivazione necessaria per continuare il mio impegno nel Servizio Civile.

J.
Ho iniziato il mio percorso annuale di servizio civile il 10 gennaio. La realtà in cui ho svolto il mio servizio è costituita da un doposcuola di bambini di scuola elementare.
Il mio compito è quello di andare a prendere i bambini a mensa, di intrattenerli nell'ora di intervallo pomeridiana per farli rilassare e sfogare un po', e poi di accompagnarli e seguirli nello svolgimento dei loro compiti scolastici, ma non solo.
Il doposcuola effettivamente era composto dall'integrazione di due tipi di utenza: bambini appartenenti ad una scuola privata cattolica, e bambini stranieri appartenenti a scuole pubbliche ed originari di diverse etnie.
Il lavoro è stato quello di instaurare un rapporto educativo quotidiano con i bambini, ascoltandoli nei momenti di difficoltà, sgridandoli nei momenti di necessità, trasmettendoli valori e principi adatti ad una sana crescita.
L'autonomia è stato un po' l'obiettivo di questo anno, in quanto abbiamo deciso tra educatori di non seguirli passo a passo nello svolgimento dei compiti scolastici, ma di riporre fiducia nelle loro capacità e quindi di lasciarli lavorare più autonomamente.
Questo sempre con un controllo ed una supervisione generale costante, ma con l'obiettivo di aumentare la stima e la fiducia in se stessi e nelle loro capacità, in un'ottica di responsabilità.
L'integrazione tra le due realtà di bambini italiani e stranieri ha rappresentato un ostacolo da superare, ma anche in ciò ho riscontrato delle buone soddisfazioni.
Nonostante le difficoltà non siano mancate nei momenti pre-adolescenziali dei ragazzi, o nelle relazioni a volte poco rispettose tra di loro, italiani e stranieri, dopo un lungo percorso quotidiano devo ammettere di aver riscontrato non poche soddisfazioni.
Molto importanti sono stati i diversi laboratori che abbiamo svolto: laboratori manuali, laboratori di cucina, laboratori di pittura, giochi di gruppo.
Queste tante attività svolte insieme ci hanno permesso, sia di instaurare una relazione più stretta e diretta tra educatore e bambino, sia di avvicinare i bambini nelle relazioni paritarie tra di loro, nell'ottica di una condivisione di passioni o risorse comuni.
Complessivamente sono soddisfatta di questo lavoro di servizio civile svolto fino ad ora, e sono riconoscente soprattutto nei confronti delle persone responsabili che mi hanno seguito e monitorato in questo lavoro.
Sono stata altresì soddisfatta del rapporto instaurato con tutte le educatrici con cui ho lavorato, per la loro disponibilità e cooperatività.
Vorrei aggiungere concludendo che la soddisfazione maggiore è stata quella di aver raccolto dei buoni frutti e buoni risultati nella relazione con i bambini, che nella loro a volte apparente scontrosità, si sono rivelati bisognosi di affetto ma soprattutto capaci di donarlo.

R.
Quest’ anno ho deciso di aderire al progetto “Il Villaggio per i minori nel quartiere san Vitale” proposto dal G.A.V.C.I. come volontaria del SCN . Tale progetto promuove e valorizza tutte le attività volte al sostegno di progetti per l’ infanzia e l’adolescenza. La partecipazione come volontaria del SCN nasce da una curiosità personale di sperimentare personalmente varie dinamiche e aspetti relativi al mondo adolescenziale e investire quest’ anno come momento di formazione professionale. La struttura presso la quale sto svolgendo il servizio Civile è la comunità minori “Nel Villaggio”, una comunità residenziale di seconda accoglienza che ospita ragazzi minori stranieri non accompagnati. All’interno dello stesso complesso è presente anche un’ altra comunità di alta autonomia “Porte sulla città”, in cui vi sono ragazzi che hanno raggiunto un determinato livello di autonomia. I ragazzi all’ interno delle due comunità attualmente sono 12 in una e 10 nell’altra. Provengono dal Marocco, Pakistan, Bangladesh, Albania, Egitto, Tunisia. La loro età varia dai 14 ai 18 anni. I minori accolti in comunità vengono segnalati e inviati dai Servizi Sociali per Minori, dai centri di giustizia minorile, dopo aver trascorso un periodo presso una Comunità di prima accoglienza. Nello specifico il mio ruolo all’ interno della comunità è di referente della sanità. Il mio compito è monitorare lo stato di salute dei ragazzi e aiutarli a diventare autonomi nella cura della propria salute e del proprio corpo. In concreto organizzo e gestisco le prenotazioni di eventuali visite di cui il ragazzo necessita, li accompagno alle visite mediche, controllo che tutti i farmaci siano disponibili, verifico che le terapie vengano prese dai ragazzi. Inoltre li aiuto nelle faccende quotidiane (preparazione del pranzo o cena, riordino, ecc..) e a volte nei compiti scolastici. Sono già passati sei mesi dall’ inizio di questa esperienza e sono molto soddisfatta. Ho instaurato un buon rapporto con i ragazzi di stima e affetto. In questi sei mesi ho avuto modo di conoscere meglio le loro storie di vita, le loro particolarità e di avvicinarmi pian piano a loro, grazie anche al supporto e confronto con i miei colleghi all’ interno dell’ equipe. Sin dall’ inizio la mia figura di chi stava quotidianamente con loro in struttura, senza essere un educatore ha suscitato in loro curiosità. Ho spiegato ai ragazzi cos’ è il Servizio Civile , ho parlato a loro della varietà dei progetti a cui si può aderire e delle opportunità che offre, alcuni si sono mostrati molto interessati e affascinati dall’idea un domani di poter partecipare e diventare a loro volta volontari del SCN. Sono molto entusiasta di aver aderito a questo progetto e di aver avuto la possibilità di fare quest’esperienza.

 


 

 

 

 

 

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